giovedì 16 gennaio 2014

UN MONDO DI PIRLA

A chi non è mai capitato di incontrare nel bel mezzo del cammin della propria vita del materiale umano un po' rincoglionito?  Furbo come le capre di Heidi. Interessante e simpatico come un attacco di diarrea a spruzzo.
Ecco, un pensiero a questa gente qua. Un pensiero laterale, ovviamente. Esistono varie sottospecie di pirla.
C'è la scema, quella invasata, quella convinta che la sua parola sia verità assoluta. Questa balenga trascorre le sue impegnative e dense giornate cercando di evangelizzare chiunque si trovi davanti; ogni due parole che dice compare un ringraziamento a Dio. Il fatto che poi, magari, passi i suoi dì commettendo atti impuri, mascherati da azioni di volontariato, non sembra importarle molto. Certo, anche Gesù perdonò l'adultera, ma non per questo l'adultera scassava i maroni a tutti raccontando vita, morte e miracoli di Gesù. Un'altra parte importante della sua giornata consiste nel pubblicare ogni minchiata disponibile sul suo profilo Facebook. In un italiano da denuncia all'Accademia della Crusca. Se Dante e tutta quella banda lì potessero leggere, inizierebbero a darsi all'autolesionismo e alle droghe. Tra l'altro, sarebbero anche facilitati visto che in Italia è stata da poco legalizzata la Cannabis. Il bello è che la sua scoperta di questo social network è piuttosto recente ma, nonostante ciò, in un mese è riuscita a recuperare anni di inattività. Se è stata capace di questo miracolo, le suggerisco di candidarsi per le prossime elezioni: chissà mai che a Palazzo Chigi comincino a fare qualcosa. Come se non bastasse, si fa foriera di principi etici neanche fosse Gandhi. Il fatto che abbia solamente la terza media è per lei una questione secondaria e irrilevante. Per carità, a volte c'è chi studia e il suo cervello rimane delle dimensioni di una mandorla oppure chi non ha studiato ed è comunque intelligente e colto. Però non è questo il caso: la scema o lo scemo, senza distinzioni di sesso, è pirla e, anche se avesse fatto un master all'Università di Oxford, scemo è e scemo rimane.
C'è poi quella che vive nel suo mondo di unicorni e castelli fatati.

Quella che sembra si sia fatta una striscia di polvere bianca alle sette di mattina. E quando dico polvere bianca non intendo lo zucchero. Questa ti conosce da quando eri un poppante e ti vede praticamente ogni settimana. Nonostante ciò, sembra non sapere chi tu sia e cosa tu faccia. Quando ti vede in giro, con la faccia di una triglia appena sfuggita a una canna da pesca, anche se tu hai visibilmente la faccia di un ventenne, ti chiede: "Hai finito le medie?". Ma sei cretina? La testa la usi solo per sprecare shampoo e buttare via i soldi dal parrucchiere? Ma mi vedi, pirla! Ti sembro un tredicenne? Ho la barba, ho già un accenno di zampe di gallina e tu mi chiedi se ho finito le medie? A questo punto, visto il quoziente intellettivo di cui disponi, io ti dovrei chiedere: "Com'è andato il primo anno di asilo?".
Poi, per finire questa compilation di dementi, abbiamo lui, il re dei rompiballe: l'ubriacone, il ciucatun. Stai certo che, se tu vuoi restartene in santa pace come un monaco buddhista, lui ti viene a rompere le palle. Le trita come se fossero prezzemolo. Anche se tu sei sull'Everest, lui ti raggiungerà.
Quando io incontro certa gente, mi chiedo perché abbiano chiuso i manicomi. Per carità, lì dentro succedeva di tutto, ma pensare che ci possa essere un luogo atto ad accogliere queste fantastiche personcine a modo non mi dispiacerebbe. 


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