domenica 8 dicembre 2013

I SOCIAL NETWORK

Io, come la maggior parte dei giovani, sono iscritto ai social network. Sono iscritto sia a facebook sia a twitter. Su twitter la vita scorre tranquilla, perché ti fa vedere sullo schermo del pc solo ciò che ti interessa. Facebook, invece, dà spazio a tutti i cretini che circolano sul globo e tu, volente o nolente, sei costretto a vedere le loro cazzate.
Io uso facebook semplicemente per parlare con i miei amici che non posso vedere tutti i giorni: per non spendere migliaia di euro di telefono, scrivo loro usando questo social network. Come me agisce uno sparuto gruppo di individui che usa questo strumento per parlare con i propri amici e per scrivere qualcosa di simpatico sulla loro pagina. Però, purtroppo, ci sono altre persone che questo social network lo usano in modo diverso.
Ci sono quelli che, come se fossero stati colpiti nel cervello da un fulmine che li ha fatti diventare balenghi e sentire onnipotenti, ci comunicano minuto per minuto, secondo per secondo, quello che stanno facendo. "Vado a far pipì", "Adesso mi vesto", "Il mio calzino destro è bucato", "Mi soffio il naso", "Oddio!!! Non mi trovo più il pisello!!!"... Magari non trovassi più solo il tuo pisello, devi aver perso anche il cervello. Al posto di scrivere tutto quello che fai, magari prova a cercarlo. Sarebbe necessario, sai? Così, forse, mi spieghi cosa deve fregare a me di quello che fai e di quello che non fai tu! Cosa me ne frega se ti sei lasciato con la tua tipa? Cosa me ne frega, inoltre, se tu alle 13.02 vai a pisciare e alle 13.03 hai già finito di lavarti i denti? Cosa me ne frega, altresì, se vai in vacanza a Diano Marina e non a Sanremo?
Poi ci sono le ragazzine sedicenni, tutte brufoli e niente cervello. Quelle che, quando vedono i boccoli di Valerio Scanu, urlano di gioia e non di disperazione, per capirci. Ecco, loro, insieme ai coetanei maschi, sono la peggior specie che possa esistere tra quelle che usano i social network. Ci sono quelli che, pur non sapendo scrivere in italiano, scrivono dei poemi con apostrofi e accenti dove non ci vanno e, dove invece ci andrebbero, non li mettono. Ci sono poi quelli che, pur navigando sulla trentina, pubblicano cose che anche un bambino di due anni proverebbe vergogna a dire e a scrivere. Poi ci sono, infine, le quindicenni, quelle che sembra sia successo tutto a loro. Da loro puoi aspettarti tutto, tranne che confessino di essere totalmente rintronate.

Dicono di aver conosciuto l'amore vero, che però purtroppo hanno perso... Squinzie, ciamporgne, sentitemi: se era amore vero, non finiva! Evidentemente era solamente una storiella così! Scrivono che sono disperate, che la loro vita fa schifo e che vorrebbero morire. Io faccio un appello a voi, care ragazze con un cervello che, evidentemente, non è più grande dell'osso di un'albicocca: la piantate di scrivere minchiate? Avete sedici anni, come fa la vostra vita a fare schifo? Avete genitori che vi vogliono bene, compagni di scuola e amici con cui passare il tempo, ma di che vi lamentate? Pensate piuttosto a chi non ha tutto questo ma non si lamenta e, anzi, ce la mette tutta per tirare avanti.
E poi, per concludere, per piacere smettetela di farvi le foto in bagno da soli: non siete sexy e fate solo vedere dove avete buttato il cervello. Nel cesso!

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