venerdì 20 dicembre 2013

SE VUOI AMARE IL LATINO LEGGI CATULLO

Non so se l’abbiate sentito. Un papà, un po' di tempo fa, ha mandato una mail al quotidiano La Repubblica amareggiato, indignato e allibito in quanto il figlio si era dimostrato dispiaciuto perché quel giorno non aveva avuto le ore di latino previste, probabilmente a causa dell’assenza del professore o della professoressa. Allora… Prima considerazione: il fatto che un ragazzo si dispiaccia perché manca la professoressa e salta le ore di latino è di per sé preoccupante… Sarebbe come dire che Berlusconi si dispiace se, svegliandosi, si trova nel letto la Carfagna e la Minetti: una cosa impensabile!
Ora parliamo seriamente: questo papà pensa che il latino sia inutile, pensa che il figlio sia uno squilibrato ad amare la letteratura latina, pensa che il latino non serva a nulla. Pensa che sia una materia effimera che non dovrebbe essere insegnata nelle scuole italiane. Critica i politici italiani perché, secondo lui, non dovrebbero far sì che i ragazzi impegnino tante energie per imparare una lingua morta, perché inculca l’idea che questa lingua sia importante e perché, come la lingua che si ostinano a far studiare è morta, così anche loro sono morti.
Per carità, non voglio sicuramente difendere i nostri politici. Però, caro mio, per una cosa che riescono a fare bene, proprio questa devi criticare? Da quello che c’è scritto nella lettera, il figlio avrebbe detto al padre che il latino è cultura. E lui avrebbe risposto che studiare certe materie è inutile, perché con la cultura non si mangia. Potrei dirle di andare da scrittori, intellettuali e, guarda cosa arrivo a dirti, da case editrici, sia grandi sia piccole, poi vedi cosa ti rispondono. Con cosa pensi che mangino, caro mio? Con la ristorazione? Con l’edilizia? Pensi che facciano quel lavoro per hobby e di notte facciano i buttafuori nelle discoteche? No, caro mio, vivono di cultura.
Però, guarda, facciamo finta che tu abbia ragione. Che con la cultura non si mangi. Anche se non serve a nulla, è un arricchimento, non trovi? Per come la pensi tu, anche il preservativo non serve a niente, perché si può rompere. Sì, è vero, si può rompere, ma nella maggior parte dei casi fa sì che si eviti l’Aids e che non ci siano gravidanze indesiderate. Dire che il latino non serve a nulla è come dire che, in questo momento, l’Italia ha una forte stabilità economica e politica: una minchiata! È vero, il latino non lo usi per chiedere al panettiere le pagnotte con la forma dei rostri su cui vennero poste le mani e la testa di Cicerone, non lo usi nei summit economici, non serve per usare il computer… Forse lo usano Mario Monti per parlare al suo cane e Berlusconi, perché pensa che sia la lingua delle ragazze latino-americane… Però questo non vuol dire che non sia importante conoscerlo: forse non ce lo ricordiamo, ma dal latino è nato l’italiano. Un prosatore latino, Quintiliano, ha messo nero su bianco i precetti della moderna pedagogia; Giustiniano ha scritto la prima opera di diritto, il Codex Iuris Civilis. Insomma, non penso sia proprio una lingua da eliminare!
Questo papà, poi, si è arrabbiato perché il figlio ama la letteratura latina… Ma cosa c’è di male se ti piace leggere le opere latine? Non è che il dizionario e i libri di latino servano solo agli uomini bassi quando devono cambiare le lampadine o raggiungere posti alti a cui non arrivano con la loro altezza naturale!
Per concludere, finiamo con una frase di Silvio Berlusconi che descrive ai suoi la sua strategia commerciale e, probabilmente, politica: “Noi dobbiamo puntare all’italiano di ogni età, il nostro potenziale cliente è uno scolaro delle medie inferiori, e non siede neppure nei primi banchi”. Non lo dico io, questa frase è apparsa su un articolo di Repubblica (chi mi conosce sa che io non metterei mai la virgola prima della congiunzione “e”) qualche giorno fa, articolo pubblicato in risposta alla lettera di quel papà. Nulla contro chi vota, chi ha votato Silvio Berlusconi. Solo una riflessione: caro signore, pensa che tuo figlio potrà, grazie a quella cultura che tu sembri odiare (e che, volevo solo dirtelo, non ha nulla a che fare con il culturismo), ragionare con la propria testa senza essere il burattino di nessuno.
Poi, guarda, sono sicuro che dicendoti questo ti farò amare il latino: prova a leggere i carmi erotici di Catullo, potrai trarne ispirazione, secondo me. Tua moglie sarà contenta, garantisco io!

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