giovedì 19 dicembre 2013

GLI AUGURI DI NATALE DI GIORGIO

La misura è colma. Le palle, a forza di girare, si sono consumate. Giorgio Napolitano ha detto stop. Anche lui si è stufato. Certo, ci ha messo forse un po' di più di noi italiani, però alla fine è giunto alla nostra stessa conclusione.
Durante il tradizionale discorso di Natale, ha mandato di traverso il panettone a molti. Credo che, se avesse semplicemente piantato un vaffa, avrebbe creato meno malumori.
Innanzitutto ha cominciato a dire che valuterà la sostenibilità del suo mandato: "Cari politici, o muovete il deretano o io me ne vo'!". No, non ha detto proprio così. Però il senso quello era, come nelle versioni di latino: a volte non le si traduceva in modo letterale, però il senso c'era. Giorgio ogni tanto la ripete questa frase. Sembra quelle maestre che non riescono più a tenere una classe e allora, isteriche, urlano: "Se non la finite, me ne vado!". Ai bambini non gliene frega niente. E qui, con i politici, mi sa che è uguale. Tra l'altro, quando non ci sopportava più anche la mia catechista diceva la stessa cosa… Peccato che noi continuassimo, sperando che se ne andasse veramente! E, a occhio, è quello che stanno facendo i politici: più Giorgino nostro dice loro di darsi una calmata e di farsi furbi, più loro continuano a macinare minchiate.
Ma non è finita qui. Ha poi detto ai politici di fare le riforme. Conoscendo la pasta dei politici che abbiamo, devono essersi guardati con aria interrogativa, chiedendosi perché toccasse a loro fare le riforme, visto che non sono in un riformatorio.
E poi ha anche parlato della protesta dei Forconi: la politica italiana l'ha ignorata, invece lui, che non si sarebbe potuto nemmeno biasimare qualora se la fosse persa (magari, vista l'età, al posto di guardare il tg poteva giocare a bocce), l'ha portata nei palazzi della politica. Capite? E' come se mio nonno, invece di dirmi che nell'orto ha piantato i pomodori, mi parlasse delle novità dell'IPhone 5S. Giorgio ha detto che bisogna prestare attenzione a questa protesta e alla gente che vi partecipa, in quanto i problemi che vengono denunciati sono problemi reali. Certo è che, se quest'ovvietà ai politici bisogna spiegarla, allora siamo proprio messi bene.
Ma ecco che arriva il vero piatto forte, quello che ha fatto incazzare praticamente cento corpi ma un'unica mente.

Sì, perché Giorgio ha anche parlato di Silvio, del Berlusca. Appena l'ha saputo da Arcore, gli son cadute le ciglia finte. Giorgio, con tutto il garbo e il buon senso di questo mondo, ha detto che la condanna di Berlusconi non autorizza a evocare immaginari colpi di Stato. E Brunetta si è subito incavolato: ha telefonato alla moglie Titti affinché gli spedisse via sms il gatto Silvestro. Lo voleva lanciare su Giorgio. A Forza Italia si sono incavolati tutti: han detto che Napolitano non si doveva permettere, che è uscito dal seminato. Posso dire una cosa a quelli di Forza Italia? Pisciate più corto! Non è che Napolitano abbia detto qualcosa di fuori dal mondo, ha solamente detto che far cadere il governo adesso sarebbe un danno non da poco per il Paese e che c'è bisogno di far le riforme. Cosa doveva dire? "Auguri di buon Natale, mangiate il panettone e continuate a mangiare i soldi agli italiani"?
La dichiarazione più bella, però, è firmata Silvio Berlusconi. "Napolitano ha superato il limite della decenza". Siamo sicuri che non volesse parlare di se stesso e, vista l'età, non si sia sbagliato? No, perché che parli di decenza uno che si trucca da Moira Orfei fa un po' ridere. Per non pensare a tutto il resto che lo riguarda. Sentire Silvio parlare di decenza è come sentire Homer Simpson parlare di ingegneria nucleare. Ma Silvio non è nuovo a questi dichiarazioni un po' enigmatiche e strampalate. Alcuni mesi fa aveva detto: “Mi vanto di non essere un politico, i politici sono tutti dei parrucconi”. Adesso, Silvio, non vorrei dirtelo ma sei tu che ti sei fatto il trapianto!
Per concludere, ecco l'ultima frase che Giorgio ha riservato a Silvio e ai suoi: "Forza Italia non rompa il patto sulle riforme". Che non rompa anche altro, aggiungerei io.

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